Monti Martani
La catena dei monti Martani si trova al centro dell’Umbria e si estende, con un andamento regolare da sud a nord, per circa 45 chilometri, tra le province di Terni e di Perugia.
È delimitato ad est dalla Valle Umbra e dalla Valserra; ad ovest dalla valle del fiume Tevere e da quella del Naia nella parte meridionale; a sud dalla Conca Ternana con il fiume Nera. La catena dei Martani è circondata da città e da centri storici importanti. A Nord Montefalco e Foligno, a Est Spoleto, a Ovest Todi, Acquasparta, Massa Martana e Sangemini, a Sud Terni. Numerose sono anche le tracce dell’antichità più remota e le aree archeologiche. La più importante è quella di Carsulae o i resti archeologici di Sant’Erasmo sul monte Torre Maggiore.
Le cime dei Martani sono perlopiù arrotondate e coperte da prati. Le più elevate sono:
Monte Torre Maggiore (1.121 m); Monte Martano (1.094 m); Monte Forzano (1.086 m); Monte Torricella (1.054 m); Capoccia Pelata (1.054 m); Cima Panco (1.013 m).
La vegetazione è costituita in prevalenza da boschi misti con prevalenza di quercia, da boschi puri di lecci e nelle zone più elevate di faggi. I Martani sono ricchi di grotte, doline e inghiottitoi originati dall’erosione dell’acqua, tra cui l’esempio di maggiore interesse è rappresentato dal Fosso di Pozzale. La stessa acqua, a valle, alimenta numerose sorgenti, alcune delle quali molto rinomate, come la Sangemini, la Fabia, l’Amerino, la Sanfaustino e la Furapane.
I Monti Martani fanno parte dell’Appennino Umbro-Marchigiano, un’entità geomorfologica e litologica ben definita descrivibile come un sistema di pieghe e sovrascorrimenti disposti a formare un arco a convessità orientale.
Nelle aree sommitali affiorano i calcari micritici: si sono deposti in un ambiente di sedimentazione di tipo pelagico a partire dal Giurassico inferiore, ovvero da 190 milioni di anni or sono.
Lungo la dorsale si possono osservare interessanti morfotipi carsici, formatisi per l’azione corrosiva delle acque meteoriche sul calcare, come le doline, presenti diffusamente lungo la catena (Il Tifene, Corva di Mezzanelli, Pozzale, ecc.) ad occidente della stessa, e i piani carsici come quello di Casetta San Severo.
In prossimità della vetta del Monte Martano una forte antropizzazione ha modificato il paesaggio montano.
Numerosi sono i percorsi da trekking.